Volkswagen – Diess: difficile rispettare i limiti sulle emissioni per il 2020 e il 2021
Manca poco alla fine dell’anno e il gruppo Volkswagen è ormai quasi certo di non riuscire a rispettare i limiti alle emissioni imposti dall’Unione Europea, e di conseguenza non riuscirà a evitare le sanzioni connesse. Nello specifico, secondo quanto dichiarato dall’amministratore delegato Herber Diess in un’intervista a Wirtschaftswoche (settimanale della principale testata economica tedesca, Handelsblatt), è improbabile che il costruttore riesca a vendere un numero sufficiente di auto elettriche per soddisfare i requisiti comunitari, non solo per il 2020 ma anche per il 2021. “Ora stiamo lavorando sotto forte pressione per avvicinarci il più possibile agli obiettivi – ha sottolineato Diess -. Il prossimo anno sarà più facile ed entro il 2022 non dovremmo avere più problemi a raggiungere i target, ha spiegato l’amministratore delegato tedesco confermando quanto aveva già in parte anticipato in occasione della pubblicazione dei conti del terzo trimestre.
Multe in arrivo. Dunque, il gruppo di Wolfsburg dovrà probabilmente pagare le multe legate al mancato rispetto dei limiti, e il motivo è legato essenzialmente ai ritardi nel lancio della ID.3. La prima elettrica del marchio VW ha debuttato sul mercato lo scorso settembre, diversi mesi dopo quelli che erano, secondo indiscrezioni della stampa tedesca, gli auspici dei vertici aziendali. La berlina alla spina è sempre stata considerata essenziale per raggiungere i volumi necessari per rispettare i diktat comunitari. Alla luce del complesso meccanismo di calcolo, le ammende potrebbero ammontare a diversi miliardi. Per alleviarne l’impatto sulle finanze, il gruppo ha deciso di accantonare 200 milioni di euro e ha sfruttato il meccanismo del pooling alleandosi con la cinese MG Motor, non tanto per unire le flotte quanto per acquisire crediti ambientali.
Non ci sono batterie. Del resto, Diess ha ammesso, nell’intervista, che il suo gruppo ha “iniziato relativamente tardi” a convertire la propria flotta all’elettrico e all’ibrido, nonostante fosse a conoscenza dell’incombere di nuove normative e di limiti sempre più stringenti in materia di emissioni. Non mancano, poi, problemi che esulano dalle responsabilità del manager di Wolfsburg. “Non saremo in grado di andare molto più veloci prima del 2025, perché non ci sono abbastanza batterie”, ha affermato l’amministratore delegato. “Tra il 2025 e il 2030, invece, potremmo ancora crescere.
Le collaborazioni. Diess, inoltre, ha confermato alcune ricostruzioni della stampa tedesca sul delicato tema dello sviluppo dei sistemi operativi per le auto elettriche e a guida automatizzata. Si tratta di una questione molto sentita tra i costruttori tedeschi, intenzionati a non lasciare campo ai colossi del web statunitensi relegandosi a un ruolo secondario e subordinato in un ambito tecnologico rilevante per la mobilità del futuro. A tal proposito, l’amministratore delegato del gruppo Volkswagen si è detto disponibile a collaborare con la Daimler e altri concorrenti: Siamo aperti alla cooperazione e alle collaborazioni sulle nostre piattaforme di auto elettriche”. Prima, però, la Volkswagen deve sviluppare un proprio “software” da declinare sui suoi numerosi marchi e modelli. Secondo Diess, come già avvenuto nel mercato degli smartphone, anche nelle auto si affermeranno solo pochi sistemi operativi. Google, per esempio, ne offre già uno. “Potremmo ovviamente acquistare il sistema operativo, ha detto l’ad, ma in tal caso la Volkswagen diventerebbe “dipendente da una società con interessi completamente diversi in un’area centrale”. Dunque, a Wolfsburg l’acquisto da fornitori terzi non è preso in considerazione: l’azienda vuole evitare qualsiasi ipotesi di dipendenza.
Attriti confermati. Diess ha anche confermato l’esistenza di attriti interni al gruppo dirigente su alcune questioni, talmente rilevanti da aver, stando alle ricostruzioni della stampa tedesca, indotto l’amministratore delegato a minacciare le dimissioni. Pochi giorni fa, il presidium del consiglio di sorveglianza gli ha confermato solo in parte la fiducia: il comitato endoconsiliare, infatti, non ha soddisfatto le sue richieste di un rinnovo anticipato del mandato in scadenza nel 2023 e, soprattutto, di una rapida copertura delle posizioni vacanti nel consiglio di gestione: quelle di direttore finanziario e di responsabile degli acquisti. Il top-manager tedesco si è detto fiducioso sulla possibilità di trovare una soluzione nelle prossime settimane, ma ha anche lanciato un avvertimento: La gestione del personale – ha detto Diess – rappresenta una questione complessa, in cui le varie parti interessate (il consiglio di fabbrica, le famiglie dei proprietari, il land della Bassa Sassonia) vogliono essere coinvolte. Diess ha poi fatto presente come la situazione non sia facile e ha escluso l’intenzione di giocare contro il potente presidente del consiglio di fabbrica, Bernd Osterloh (siamo nella stessa squadra). Il messaggio però è chiaro: il numero uno del gruppo non tollererà ulteriori ritardi: non possiamo più permettercelo, perché ci sono molte decisioni importanti da prendere ha chiosato il manager.