Volkswagen – Allo studio un’ammiraglia elettrica per sfidare la Tesla Model S

Il gruppo Volkswagen ha avviato pochi giorni fa un nuovo progetto per la sua storica sede di Wolfsburg con l’obiettivo di trasformarla in una “fabbrica pionieristica per la produzione altamente automatizzata di veicoli elettrici. Secondo alcune indiscrezioni di Automotive News Europe, l’impianto tedesco sarebbe destinato ad assemblare una nuova ammiraglia a emissioni zero chiamata a sfidare, sui mercati globali, la Tesla Model S.
Il posizionamento. Secondo la testata specializzata, la tre volumi dovrebbe posizionarsi, in termini di segmento di mercato, al di sotto di modelli orientati al lusso, come la Mercedes EQS in arrivo sul mercato l’anno prossimo, e al di sopra dell’Aero, la shooting brake che la Volkswagen produrrà dalla concept ID. Space Vizzion, che verrà fabbricata a Emden a partire dal 2023 grazie a un investimento di circa 1 miliardo di euro. L’Aero, la cui denominazione finale potrebbe diventare ID.6, dovrebbe contare su un’autonomia di ben 700 chilometri con una singola ricarica, anche per l’effetto di numerosi accorgimenti nell’aerodinamica. A Wolfsburg, infatti, starebbero lavorando per portare il Cx sui livelli estremamente bassi raggiunti dalla Porsche Taycan e per ridurre al minimo la sezione trasversale del frontale. Tutto ciò, unito all’ampio ricorso a materiali leggeri, a nuove batterie da 84 kilowattora e a un motore elettrico con una potenza di picco equivalente a oltre 400 cavalli, dovrebbe garantire all’Aero un’accelerazione da 0 a 100 km/h di 5,6 secondi per la versione a trazione integrale (8,5 secondi per la trazione posteriore).
Le richieste. La nuova ammiraglia elettrica della Volkswagen è stata espressamente chiesta dal potente presidente del consiglio di fabbrica, nonché membro dell’organo di vigilanza del gruppo tedesco, Bernd Osterloh: a settembre, il capo del sindacato interno ha infatti sollecitato il management a localizzare a Wolfsburg, entro il 2025, la produzione di un nuovo veicolo alla spina con tecnologie e software di ultima generazione. Il progetto, sostenuto da Stephan Weil, governatore del land della Bassa Sassonia, azionista rilevante e con poteri di veto del costruttore tedesco, è stato quindi approvato pochi giorni fa in occasione della riunione del massimo organo amministrativo, chiamata a ricomporre la frattura interna tra l’amministratore delegato Herbert Diess e lo stesso Osterloh: una situazione che, in un momento di difficoltà economiche e di trasformazione del settore, rischiava di aprire una crisi destabilizzante al vertice della Volkswagen.
Il progetto. Per ora, il progetto dell’ammiraglia sarebbe solo nelle fasi preliminari: devono ancora essere definiti, infatti, vari aspetti, tra cui l’ammontare degli investimenti necessari, il cronoprogramma di sviluppo e i volumi produttivi. Eppure non mancano alcune prime indicazioni: Automotive News parla di una produzione quantificata (sempre in via provvisoria) in un massimo di 300 mila unità l’anno, nel caso il modello fosse destinato anche ai principali mercati extraeuropei, come la Cina e gli Stati Uniti. Di sicuro, questa vettura sarà realizzata su un’evoluzione della piattaforma Meb che, oggi, è alla base delle elettriche ID.3 e ID.4 e che è appositamente progettata per i segmenti delle auto compatte e medie. Sarebbe, quindi, esclusa, l’architettura Ppe destinata ai brand Audi e Porsche, caratterizzata da costi più elevati a causa di alcune specifiche, tra cui l’utilizzo di costose tecnologie necessarie per accelerare i tempi di ricarica delle batterie.