Daimler e Subaru – Tagli alla produzione per carenza di semiconduttori
Cresce di giorno in giorno il numero dei costruttori automobilistici costretti a tagliare la produzione per la mancanza o i ritardi nelle forniture di semiconduttori. Ora, all’elenco che vede la presenza dei gruppi Volkswagen, Ford, Fiat Chrysler, Honda e Nissan e di diversi fornitori come la Continental e la Bosch, si devono aggiungere anche la Daimler, l’Audi e la Subaru.
Problemi in Germania. Il conglomerato di Stoccarda, secondo la testata tedesca Handelsblatt, avrebbe deciso di tagliare la produzione e ridurre l’orario di lavoro presso la fabbrica di Brema a causa della carenza di componenti come microcontrollori o microprocessori. La Daimler potrebbe anche optare per la chiusura dell’impianto per alcuni giorni a partire da febbraio nel caso di continui ritardi nelle forniture. Ritardi che hanno già costretto i vertici aziendali a rallentare le attività presso lo stabilimento di Rastatt. Analoghi problemi stanno riguardando anche l’Audi, che ha annunciato il taglio delle ore di lavoro per circa 10 mila dipendenti dei siti di Neckarsulm e Ingolstadt. La produzione sarà parzialmente interrotta dalla prossima settimana e fino alla fine di gennaio.
Le criticità in Giappone. Il problema è legato ai colli di bottiglia che da alcuni mesi stanno interessando il comparto dei semiconduttori per le conseguenze della pandemia del coronavirus. Molti produttori non riescono a soddisfare la domanda proveniente dal settore automobilistico per colpa di alcune decisioni strategiche prese durante il lockdown della scorsa primavera: grandi realtà del settore hanno deciso di dedicare una maggior capacità produttiva a settori meno penalizzati dalle misure restrittive come l’elettronica di consumo e l’informatica: ora, si trovano impreparate ad affrontare le maggiori richieste legate a una ripresa della domanda in parte inattesa per portata e tempi, soprattutto in Cina. Al contempo, stanno emergendo diverse criticità nel campo della logistica che hanno esacerbato i ritardi nelle forniture. Le conseguenze si stanno facendo sentire anche – se non soprattutto – in Paesi che sono grandi produttori di semiconduttori (come il Giappone). Dopo la Nissan e la Honda, anche la Subaru ha deciso di tagliare fino alla fine di gennaio la produzione di “diverse migliaia” di veicoli nei suoi stabilimenti giapponesi e anche statunitensi. Nell’impianto di Ota, nella prefettura di Gunma, le attività saranno perfino sospese completamente per due giorni a partire da domani, mentre a Lafayette, in Indiana, non sono esclusi rallentamenti anche durante il mese di febbraio.