Coronavirus – Anfia, Unrae e Federauto: “Senza interventi il settore affonda”
“Il mercato è fermo. L’emergenza sanitaria e l’esaurimento degli incentivi fanno crollare gli ordini delle auto riportando il settore in profonda crisi”: il grido di allarme arriva, attraverso un comunicato congiunto, dalle principali associazioni di rappresentanza della filiera automobilistica, ossia l’Anfia per i costruttori e i fornitori italiani, l’Unrae per le Case estere e Federauto per i concessionari.
Crollano le vendite. Le tre organizzazioni, innanzitutto, denunciano il forte calo dei contratti: “Da tutto il Paese giungono – si legge nella nota – segnali allarmanti sulla caduta degli acquisti che, a seconda della zona (gialla, arancione o rossa), si attestano su flessioni variabili fra il 50% ed il 70%”. Al contrario, evidenziano Anfia, Federauto e Unrae “le misure adottate in estate hanno sostenuto il mercato, favorendo una ripresa dei consumi, ma non solo. Come dimostrano i dati recentemente resi noti da Invitalia (secondo cui le prenotazioni correlate a una demolizione dell’usato sono salite dalle 3.008 del primo semestre alle 124.723 del periodo luglio-ottobre, ndr), a partire dall’entrata in vigore degli incentivi il numero delle rottamazioni è cresciuto in maniera esponenziale, confermando l’efficacia di tali misure anche sotto il profilo ambientale. stato quindi possibile – proseguono le associazioni – sostenere la ripresa economica del settore auto intervenendo contestualmente con forza sul ricambio del parco circolante a beneficio dell’ambiente”.
Incentivi efficaci. Le agevolazioni introdotte durante l’estate, per quanto valide solo per un “brevissimo arco temporale, hanno dimostrato fin da subito la loro efficacia”. Pertanto, a detta di Anfia, Federauto e Unrae, “devono essere riattivate finché l’emergenza sanitaria è in atto”. Del resto – sottolineano le associazioni – “le condizioni del settore auto sono critiche e senza un forte sostegno per il 2021 è a rischio il 10% del Pil e una parte ingente degli 80 miliardi di gettito fiscale che l’automotive garantisce ogni anno all’Erario, dei quali lo Stato ha disperato bisogno. Senza contare, soprattutto, le migliaia di posti di lavoro che si perderanno e che si dovranno sostenere con un ulteriore ricorso alla cassa integrazione”.
L’auspicio. Dunque, Anfia, Federauto e Unrae, alla luce del progressivo esaurimento dei fondi a disposizione, chiedono ancora una volta un rilancio dei contributi all’acquisto: “Non inserire nel testo della prossima Legge di Bilancio fondi adeguati per il rifinanziamento degli incentivi configurerebbe una gravissima perdita in termini di strategia economica e di visione ambientale per il nostro Paese. Auspichiamo che in queste ore, nell’ambito delle discussioni parlamentari legate alla legge, ci sia spazio per un rinnovo consistente di quanto già approvato con decreto legge Agosto”.